Sustainable Construction
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Complice anche la possibilità di detrarre le spese, molti italiani sono tentati dalla possibilità di ristrutturare la propria casa. Chi non dispone subito dell'importo richiesto dall'impresa, può ricorrere a un finanziamento e, in questo ambito, il mercato è piuttosto variegato. Molti prodotti sono pubblicizzati a gran voce, spesso mettendo in evidenza lo spread molto basso e, in qualche modo, tralasciando il Taeg, che è il vero costo del finanziamento. Alcune offerte, invece, sono limitate nel tempo o vincolate a fattori diversi come durate o importi minimi e massimi.
Una delle domande che ci si fa quando si cerca un finanziamento per coprire le spese di ristrutturazione è: cosa conviene, un prestito o un mutuo di ristrutturazione? La risposta è dipende: dall'importo che serve e soprattutto dai tassi applicati e dalle spese da sopportare!
Il prestito personale viene concesso in genere fino ad un massimo di 30.000 euro, anche se oggi l’importo massimo concedibile può arrivare fino a 75.000 euro. Con un prestito personale rispetto ad un mutuo si evita la parcella notarile, visto che non è richiesto l'intervento di un notaio; non è infatti necessario iscrivere ipoteca sull’immobile da ristrutturare a garanzia del mutuo. E’ però da considerare che gli interessi fatti pagare su un prestito personale sono più alti rispetto ad un mutuo. Il tasso registrato in media per un prestito personale è quattro volte più alto del tasso medio di un mutuo a tasso fisso. Quindi per gli importi più alti dai 50.000 euro in su il mutuo è la scelta vincente.